Il Consorzio per la Depurazione delle Acque di Scarico del Savonese Spa opera nell’ambito di 15 comuni disposti lungo l’arco di costa di circa 45 km delimitabile tra il comune di Finale e il confine della Provincia di Savona con quella di Genova (tratto che corrisponde al 60% della costa dell’intera Provincia).
E’ un comprensorio di circa 350 km quadrati che comprende: Varazze, Celle, Albissola Mare, Albisola Superiore, Savona, Quiliano, Vado Ligure, Bergeggi, Spotorno, Noli, Finale, Calice Ligure, Rialto, Orco Feglino e Vezzi Portio (serviti da 17 stazioni di pompaggio principali).
L’allacciamento dei 5 comuni del Finalese (Finale, Calice, Rialto, Orco Feglino e Vezzi) è avvenuto nell’estate 2008 con una condotta dedicata che si immette nelle linee di adduzione consortili all’altezza della stazione S11 di Quiliano, mentre la frazione di Varigotti in comune di Finale recapita i reflui nella stazione S15 di Noli dall’agosto 2001.
La lunghezza dei collettori consortili, predisposti per il convogliamento dei reflui, provenienti dalle fognature comunali dei comuni serviti all’impianto centrale, ammonta a circa 62 km.
Le fognature comunali di Savona comprendono invece 98 km di condotte per le acque nere, di diametro nettamente minore e 125 km di condotte per le acque bianche.
La popolazione residente nel comprensorio consortile corrisponde a circa 137.000 persone, a cui si aggiungono oltre 170.000 abitanti equivalenti in considerazione delle presenze fluttuanti del periodo estivo e degli apporti industriali; in aggiunta l’impianto può trattare un carico inquinante corrispondente a circa 135.000 AE (abitanti equivalenti) mediante l’Impianto Trattamento Rifiuti liquidi (ITR); la potenzialità massima, che è stata raggiunta con l’incremento autorizzato dalla Provincia della quantità di rifiuti trattabili da ITR, si può stimare in circa 450.000 abitanti equivalenti (per poco tempo e con il carico di punta).
La potenzialità massima dell’impianto è stata dedotta partendo dai 400.000 AE previsti nel 1989 dalle Relazioni di processo di progetto ed aggiungendo 50.000 AE per l’apporto dell’impianto ITR ed il potenziamento di alcune sezioni dell’impianto (maggiori quantità trattabili dalla linea fanghi, potenziamento sezione di Ossidazione, filtrazione finale in uscita).
Le linee di adduzione hanno esaurito i margini residui con l’allacciamento del Comprensorio finalese, mentre il processo depurativo è arrivato al limite con il trattamento di 80.000 t/anno di rifiuti liquidi mediante ITR.
Anche se l’impianto è saturo, gli AE effettivi serviti tramite fognatura, calcolati con riferimento alla portata media annuale, apparentemente avrebbero un valore molto inferiore (137.781 AE), ma il dato, che non esaurirebbe nemmeno i circa 137.000 residenti, non è rappresentativo perché decurtato dei metri cubi non pervenuti durante le manutenzioni invernali e perché in estate è presente una elevata popolazione fluttuante (specialmente durante i fine settimana), che ha un ridotto carico inquinante (sia in termini di portata che di BOD).
E’ più realistico pensare (sulla base delle statistiche degli anni precedenti) ad una media di circa 170.000 AE serviti in considerazione delle presenze estive e degli apporti industriali, a cui si aggiungono gli AE derivanti da ITR, (63.701 t nell’ultimo anno) per apporti con ridotta portata ed elevato BOD.
Si riportano nel seguito gli AE medi effettivamente serviti durante i 12 mesi del 2011; in rosso, sulla base della portata e di una dotazione idrica di 258 l/abitante giorno, si riporta una stima degli abitanti corrispondenti ad un consumo di acqua normale (dato meno significativo soprattutto per la popolazione fluttuante).
Nell’ultima colonna del grafico è riportato il dato riferito alla giornata del 24 luglio 2011 che, con una portata di 47.378 m3 ed un BOD in ingresso di 310 mg/l, è la giornata del 2011 in cui l’impianto ha servito il maggior numero di Abitanti Equivalenti derivanti dalle fognature.
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-istogramma Abitanti Serviti medi mensili 2011 (vedi tabella sottostante)-
NOTA: gli AE sono molto superiori ad AE idraulici per la presenza della popolazione fluttuante su spiaggia, con minore portata rispetto a 258 l/abitante giorno (a parità di reflui, minore portata implica un maggior numero di persone). Comunque, poiché il valore proveniente dalle linee di adduzione è sempre stato inferiore a 250.000 AE, la potenzialità di 450.000 AE è da intendersi come un valore massimo riferito solo al processo depurativo presso l’impianto centrale.
Solo se consideriamo i 244.786 abitanti della giornata del 24 luglio ed ipotizziamo una punta temporanea, con lo scarico di ITR in condizioni di punta negli stessi minuti, si può ipotizzare un funzionamento prossimo alla massima potenzialità trattabile di 450.000 AE.
Il trattamento nel 2011 di 63.701 t di rifiuti liquidi mediante ITR, non ha penalizzato la qualità del refluo in uscita, infatti il BOD (Biological Oxygen Demand) medio dell’ultimo anno è stato di 7 mg/l (vedi paragrafo 1.5.1 Linea acque efficienza depurativa).
I deodorizzatori, in particolare quello più grosso, avviato nel 2000 e posto al servizio della linea acque, hanno ridotto notevolmente le proteste per cattivi odori (vedi paragrafo 1.5.3 Gestione degli odori).
Il refluo depurato, che viene analizzato periodicamente sia dal laboratorio interno che dagli Enti di controllo presenta dei carichi inquinanti in uscita (BOD, COD, solidi sospesi, solidi sedimentabili, azoto ammoniacale, azoto nitrico, MBAS..) ampiamente al di sotto di quelli prescritti dalla normativa vigente ed in particolare dalle Tabelle 1 e 3 del D. Lgs. 152 del 2006 (che prescrivono i limiti per lo scarico di reflui depurati in acque superficiali).
Un servizio di depurazione efficiente ha un’implicazione economica decisiva per il territorio servito (Comuni, Provincia e Regione di appartenenza) infatti l’efficienza della depurazione, insieme al convogliamento di tutti gli scarichi alla fognatura, è fondamentale per il buono stato del corpo idrico ricettore.
Una buona qualità delle acque di balneazione è attestata anche dalle classifiche ambientali o da importanti riconoscimenti quali le Bandiere blu; anche nel 2012 nove Comuni consorziati hanno conseguito l’assegnazione (su un totale di 18 Comuni in Liguria e 131 Comuni in tutta Italia).
Dal 2003 il Consorzio ha conseguito la certificazione del proprio Sistema di Gestione Ambientale ottemperando alla norma ISO 14001; da febbraio 2004 il Consorzio aderisce anche al Regolamento Comunitario EMAS.
L’impianto per il trattamento di rifiuti liquidi industriali non pericolosi (ITR), gestito dal Consorzio dall’attivazione del 17 aprile 2003, è compreso in quelli previsti dall’Allegato I del D. Lgs.372 del 4 agosto 1999 (che definisce le attività IPPC, cioè quelle soggette a Prevenzione e Controllo Integrati dell’Inquinamento). L’appartenenza alla categoria IPPC è mantenuta anche secondo il Decreto Legislativo 59 del 18 febbraio 2005 nell’attività 5.3, poi confluito nel D. Lgs. 152.
Poiché è presente sul sito una attività di questo tipo, tutto il complesso (cioè l’unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività elencate nell’Allegato I alla 59/2005 e qualsiasi altra attività accessoria tecnicamente connessa) è soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale.
Conseguentemente l’autorità competente, cioè la Provincia, ha rilasciato al Consorzio una Autorizzazione Integrata Ambientale (Provvedimento 5699 del 5 agosto 2010 che sostituisce il Provvedimento n. 2066 del 20 marzo 2008 in virtù della maggiore potenzialità trattabile da ITR); l’AIA comprende tutte le altre autorizzazioni ambientali ed avrà validità di 8 anni, sulla base degli impatti significativi conseguenti all’attività consortile in generale.