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PREMESSA
Il Consorzio per la Depurazione delle Acque di Scarico del Savonese Spa opera nell’ambito di 15 comuni disposti lungo l’arco di costa di circa 45 km delimitabile tra il comune di Finale e il confine della Provincia di Savona con quella di Genova (tratto che corrisponde al 60% della costa dell’intera Provincia).
E’ un comprensorio di circa 350 km quadrati che comprende: Varazze, Celle, Albissola Mare, Albisola Superiore, Savona, Quiliano, Vado Ligure, Bergeggi, Spotorno, Noli, Finale, Calice Ligure, Rialto, Orco Feglino, e parte del comune di Vezzi Portio
L’allacciamento dei 5 comuni del Finalese (Finale, Calice, Rialto, Orco Feglino e Vezzi) è avvenuto nell’estate 2008 con una condotta dedicata che si immette nelle linee di adduzione consortili all’altezza della stazione S11 di Quiliano, mentre la frazione di Varigotti in comune di Finale recapita i reflui nella stazione S15 di Noli dall’agosto 2001.
La popolazione residente nel comprensorio consortile ammonta a circa 142.000 persone a cui nel periodo estivo si aggiungono oltre 170.000 presenze fluttuanti; in aggiunta l’impianto tratta un carico inquinante corrispondente a oltre 80.000 AE (abitanti equivalenti) mediante l’Impianto Trattamento Rifiuti liquidi (ITR); per cui la potenzialità totale, che è stata raggiunta mediante recenti interventi di potenziamento dell’impianto centrale, è di 400.000 abitanti equivalenti.
L’attività del Consorzio consiste nel convogliamento e la depurazione di reflui e fanghi civili ed industriali e nel trattamento di rifiuti liquidi industriali.
Il Consorzio si è trasformato in Azienda Speciale in data 26/11/96; in data 31/10/98 ha conseguito l’autorizzazione definitiva allo scarico ed il 15 dicembre 1999 l’impianto ha ottenuto il collaudo definitivo di tutti i lotti; in data 14 gennaio 2009 l’assemblea dei Sindaci ha deliberato la trasformazione del Consorzio in Società per Azioni.
Negli anni successivi alla trasformazione in Azienda Speciale è stata realizzata un’opera di ristrutturazione e miglioramento nella gestione e nell’organizzazione dei servizi (esercizio, magazzino, contabilità, segreteria e archivio, gare e contratti, personale, relazioni esterne, qualità, acquisti, manutenzione, telecontrollo, laboratorio analisi, conduzione impianto, controllo di gestione, ITR, servizio fognature per conto del Comune di Savona, affari generali, gestione rifiuti). Sono anche state realizzate molte migliorie impiantistiche: rifacimento sezioni di ossidazione e decantazione secondaria, protezione catodica dei collettori, nuovo telecontrollo, nuova unità di testa, nuovo dissabbiatore centrifugo, Impianto di Trattamento Rifiuti liquidi [ITR], 3 deodorizzatori installati presso l’impianto centrale a servizio della linea fanghi, della linea acque e dei pretrattamenti, 14 deodorizzatori sulle stazioni di sollevamento, revamping linea fanghi: 2 nuove centrifughe in filtrazione meccanica, 2 addensatori nella sezione di ispessimento, manutenzioni straordinarie di stazioni di sollevamento e sezioni di impianto, numerosi rifacimenti di tratti di condotta, nuovo scarico a mare di emergenza per l’impianto e la stazione S11, potenziamento della linea acque per poter depurare un maggior quantitativo di reflui e conseguente allaccio del Comprensorio finalese, filtrazione finale del liquame in uscita, sanificatore fanghi con 2 piccoli deodorizzatori, nuova disinfezione con lampade UV.
Il refluo depurato, che viene analizzato periodicamente sia dal laboratorio interno che dagli Enti di controllo presenta dei carichi inquinanti in uscita (BOD, COD, solidi sospesi, solidi sedimentabili, azoto ammoniacale, azoto nitrico, MBAS..) ampiamente al di sotto di quelli prescritti dalla normativa vigente ed in particolare dalle Tabelle 1 e 3 del D. Lgs. 152 del 2006.
Si riporta di seguito il prospetto delle medie annuali riferite a 2008 e 2009 dei 5 parametri più significativi, in ingresso ed in uscita dal depuratore.
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Dal 2003 il Consorzio ha conseguito la certificazione del proprio Sistema di Gestione Ambientale ottemperando alla norma ISO 14001; da febbraio 2004 il Consorzio aderisce anche al Regolamento Comunitario EMAS. Trattandosi di un depuratore, la certificazione di una corretta gestione degli aspetti ambientali rappresenta una forma di certificazione di servizio perché l’attenzione all’ambiente coincide con l’attività economica principale.
In data 21 e 22 settembre 2009, con una accurata visita di controllo, colloqui con il personale, analisi della documentazione e delle registrazioni è stata effettuata l’ultima verifica periodica da parte del RINA (verificatore ambientale) del Sistema di Gestione Ambientale del Consorzio, ritenuto conforme alla norma ISO 14001 e certificato il 29 ottobre 2009 con certificato EMS-2797/S
In data 24 settembre 2009, il RINA (con accreditamento IT-V-002) ha convalidato (sulla base dell’analisi documentale e dei riscontri oggettivi emersi nella visita) con numero 35 anche la Dichiarazione Ambientale 2009-2012 del Consorzio (ultimo in ordine di tempo dei 7 documenti annuali predisposti per il pubblico ai sensi del Regolamento EMAS).
Il Consorzio per la Depurazione delle Acque di Scarico gestisce anche dal 17 aprile 2003 un impianto per il trattamento di rifiuti liquidi industriali non pericolosi (ITR), che nel 2009 ha trattato 54.989 t.
L’impianto è compreso in quelli previsti dall’Allegato I del D. Lgs.372 del 4 agosto 1999 (che definisce le attività IPPC, cioè quelle soggette a Prevenzione e Controllo Integrati dell’Inquinamento) L’appartenenza alla categoria IPPC è mantenuta anche secondo il Decreto Legislativo 59 del 18 febbraio 2005 nell’attività 5.3.
Poiché è presente sul sito una attività di questo tipo tutto il complesso (cioè l’unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività elencate nell’Allegato I alla 59/2005 e qualsiasi altra attività accessoria tecnicamente connessa) è soggetto ad autorizzazione integrata ambientale.
Conseguentemente l’autorità competente, cioè la Provincia, ha rilasciato al Consorzio una Autorizzazione Integrata Ambientale (Provvedimento n. 2066 del 20 marzo 2008) che sostituisce tutte le altre autorizzazioni ambientali ed avrà validità di 8 anni, sulla base degli impatti significativi conseguenti all’attività consortile in generale.