Costituzione e Finalità

l Consorzio per la depurazione delle acque di scarico urbane ed industriali nasce nel 1977 fra i Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure; nel 1979 si estendono le attribuzioni del Consorzio al servizio per lo smaltimento rifiuti solidi urbani e si estende la partecipazione ai Comuni di Albisola Superiore ed Albissola Marina; negli anni successivi  fino al 1988 si amplia l’ambito territoriale di erogazione dei servizi ai Comuni di Celle, Varazze, Bergeggi, Spotorno e Noli.

A far data dal 26/11/1996 il precedente Consorzio si estingue e viene costituito il Consorzio per la Depurazione delle Acque di Scaricosecondo quanto previsto dalla Legge 142/90.

L’Azienda, ai sensi dello Statuto, provvede alla costruzione, manutenzione e gestione degli impianti di depurazione e smaltimento delle acque di scarico, alla depurazione e allo smaltimento delle acque di scarico comunque pervenute agli impianti, alla costruzione delle altre opere, nonché alla gestione dei servizi correlati alle predette finalità, con particolare riguardo al perseguimento dell’obiettivo di combattere l’inquinamento delle acque marine ed interne interessanti l’area savonese, conformemente alla Politica ambientale del Consorzio.

Il refluo depurato, che viene analizzato periodicamente sia dal laboratorio interno che dagli Enti di controllo, presenta dei carichi inquinanti in uscita (BOD, COD, solidi sospesi, solidi sedimentabili, azoto ammoniacale, azoto nitrico, MBAS..) ampiamente al di sotto di quelli prescritti dalla normativa vigente ed in particolare dalle Tabelle 1 e 3 del D. Lgs. 152 del 1999 (vedi 1.4 Il Servizio depurazione acque).

Dal 14 agosto 2001 vengono conferite al depuratore di Savona anche le acque reflue provenienti dalla frazione di Varigotti in comune di Finale; i reflui sono convogliati dalla stazione di Varigotti, tramite una condotta fognaria lunga circa 4 km alla stazione S15 di Noli.

Con 3 Deliberazioni della Giunta Regionale (nei mesi di dicembre 2002 e gennaio 2003) è stato approvato il programma di finanziamento per il collegamento  dei Comuni di Finale Ligure, Borgio Verezzi, Calice Ligure, Rialto, Orco Feglino al depuratore consortile di Savona.

L’allacciamento del Comprensorio finalese (comuni di Finale, Calice Ligure, Rialto, Orco Feglino, e parte del comune di Vezzi Portio), avvenuto nel 2008, comporta una potenzialità aggiuntiva, in termini di portata di punta, di altri 60.000 abitanti equivalenti in periodo estivo, mentre la costa servita comprende il 60% della costa della Provincia di Savona.

La buona efficienza depurativa e la ancora considerevole capacità di depurare dell’impianto offrono tutte le garanzie di sicurezza ambientale e  di rispetto delle norme di legge.

L’obiettivo generale del Consorzio continua ad essere la tutela dell’ambiente e del mare in particolare, conseguita attraverso la prevenzione dell’inquinamento, la qualità e continuità della depurazione delle acque di scarico, la conformità con la normativa ed il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.

Tuttavia per poter essere inviati al trattamento biologico, alcuni reflui industriali devono essere pre-trattati, mediante una serie di processi chimico fisici destinati alla rimozione degli inquinanti, con reazioni di neutralizzazione e ossido-riduzione. A questo scopo il Consorzio si è dotato di una piattaforma che effettua il pre-trattamento di rifiuti liquidiindustriali non pericolosi, successivamente trasferiti, depurati e smaltiti tramite l’attuale impianto biologico.

L’impianto è nato con la finalità principale di offrire un efficiente servizio nel settore del trattamento dei refluiindustriali e le migliori garanzie affinché l’attività sia gestita nel completo rispetto delle norme di legge e nell’interesse della collettività, procurando allo stesso tempo risorse finanziarie per l’azienda.

Il progetto dell’Impianto Trattamento Rifiuti liquidi industriali, ottenuta la pronuncia di compatibilità ambientale da parte della Giunta Regionale, è stato in seguito approvato con provvedimento dirigenziale della Provincia di Savona; l’autorizzazione all’esercizio è stata conferita con provvedimento dirigenziale del 15/01/03 della stessa Provincia. Terminati i lavori e le operazioni di collaudo, con nota prot. 1634 del 17 aprile 2003 il Consorzio ha comunicato alla Provincia (e ad ASL e ARPAL) l’attivazione, nella stessa data, dell’ITR.

Nella documentazione tecnica, che è stata prodotta per l’autorizzazione all’esercizio dell’Impianto Trattamento Reflui, sono stati presentati tra l’altro i criteri di accettabilità degli scarichi produttivi, definiti sulla base di una relazione di processo che ha verificato le effettive capacità depurative residue dell’impianto biologico.

L’impianto è costituito essenzialmente da una stazione di ricevimento dei refluida autocisterna, da una serie di serbatoi per lo stoccaggio dei reflui e dei reagenti, da un sistema di miscelatori per il trattamento chimico-fisico, attuato mediante neutralizzazione con o senza precipitazione degli inquinanti dalla soluzione e reazioni di ossidoriduzione.

Le acque, dopo la rimozione delle sostanze inquinanti, sono avviate, dopo le necessarie verifiche analitiche, alla sezione biologica del depuratore e da qui, dopo ulteriore trattamento, a mare. I fanghi prodotti, dopodisidratazione sono avviati allo smaltimento in discariche autorizzate.

L’impianto è collegato alla linea di aspirazione della sezione deodorizzazione linea acque per evitare la diffusione all’esterno di eventuali odori sgradevoli.

E’ prevista una potenzialità annua massima di 50 000 m3 di refluo trattato.