LINEA ACQUE
•Grigliatura meccanica
•Disabbiatura e disoleatura
•Decantazione primaria
•Ossidazione- denitrificazione
•Decantazione secondaria
•Filtrazione finale
•Deodorizzazione
Nel primo trattamento di grigliatura vengono asportati, mediante 2 batterie di 4 griglie meccaniche, i materiali solidi grossolani, che vengono raccolti con nastri trasportatori, compattati e stoccati in appositi cassonetti per essere quindi destinati allo smaltimento in discarica.
- Unità di testa: coclee per il sollevamento dei reflui -
La luce libera è di 16 mm nel primo stadio, mentre nel secondo stadio vengono rimosse le sostanze con dimensioni superiori ai 6 mm.
Questa sezione è stata rifatta nel 2000 per ottenere un afflusso omogeneo (sollevamento con coclee) e una migliore separazione dei grigliati per tutta la portata in ingresso (senza utilizzare il bypass in nessun caso); l’adozione del principio di ridondanza (4 macchine con una riserva installata) comporta elasticità sia in seguito a guasti che per manutenzioni programmate.
Il trattamento di disabbiatura e disoleatura è realizzato in 2 bacini aerati a pianta rettangolare (lunghezza 25 m, larghezza 4 m, profondità media del liquame 3,5 m) dotati di carriponte traslanti.
Due compressori a lobi rotanti realizzano la portata di aria che viene insufflata attraverso 90 diffusori a bolle medie e provoca la separazione degli oli e dei grassi in superficie; il surnatante, tramite setti convogliatori, sfiora in una apposita canaletta laterale, dove viene convogliato in pozzetti di accumulo. Le sabbie, che precipitano sul fondo, vengono aspirate frammiste ad acqua dalle elettropompe poste sui carroponti e convogliate nel canale di raccolta della vasca stessa; verranno poi sollevate e separate, attraverso un classificatore a pettini traslanti, dalla fase liquida che ritorna nella vasca; la fase solida, costituita prevalentemente da sabbie, viene raccolta in appositi cassonetti destinati alla discarica.
In parallelo è disposto un dissabbiatore centrifugo per recepire e trattare eventuali portate di punta e per garantire la funzionalità anche durante la manutenzione di una delle due vasche principali; la maggiore massa delle sabbie, combinata all’accelerazione indotta dal flusso a spirale, spinge le particelle contro le pareti da dove per il loro peso precipitano sul fondo e vengono aspirate frammiste ad acqua.
I liquami, depurati delle sostanze in sospensione con dimensioni dell’ordine del decimo di millimetro, fluiscono quindi in due bacini di decantazione primaria (lunghezza 68 m, larghezza 12 m, profondità media del liquame 3 m) nei quali avviene la separazione dei fanghi.
In questa sezione si opera la eliminazione dei solidi sospesi secondo il principio per cui se un’acqua contenente materiali di densità diversa, mantenuti in sospensione dalla turbolenza, viene posta in condizione di relativa quiete, i materiali più pesanti sedimentano, mentre quelli più leggeri si raccolgono in superficie.
 |
- Decantazione primaria: vasca, stramazzi e carroponte -
I materiali in sospensione si distinguono in granulari e flocculenti: i primi sono costituiti da sabbie o polveri, i cui granuli aventi peso specifico maggiore sedimentano individualmente, con velocità che dipendono unicamente da densità e dimensioni; i secondi di natura inorganica, come alcuni ossidi o idrati, o organica come i fanghi biologici, tendono ad aggregarsi formando fiocchi di dimensioni e velocità di sedimentazione crescenti nel tempo, per l’adesione delle particelle colloidali, che non sedimenterebbero da sole. I materiali sedimentati costituiscono il fango, che viene convogliato in testa alle vasche stesse e raccolto mediante raschiatori di fondo in tramogge dalle quali viene poi estratto e inviato allo specifico trattamento (ispessimento).
I surnatanti, che galleggiano sulla superficie dell'acqua, sono rimossi da una lama raschiante che li immette in una canaletta di raccolta da cui vengono inviati in un pozzetto di accumulo.
La fase liquida, sfiorata dagli stramazzi di fondo vasca, si immetterà nel comparto biologico destinato alla denitrificazione (lunghezza 11 m, larghezza 26 m, profondità 8 m), dove si mescolerà con i fanghi di ricircolo provenienti dalla decantazione finale. Si tratta di una miscela a forte contenuto di nitrati la cui presenza risulta essenziale per il meccanismo di denitrificazione stessa. Nel comparto in questione viene mantenuta una adeguata miscelazione con agitatori lenti e in condizioni ambientali di tipo anossico. I microorganismi denitrificanti contenuti nei fanghi di ricircolo utilizzano per la loro respirazione l'ossigeno contenuto nella molecola di nitrato –NO3- da cui per riduzione progressiva si libera l'azoto nell'atmosfera.
Dai comparti di denitrificazione il liquame (ed il fango ricircolato) accedono alle attigue vasche di ossidazione - nitrificazione (lunghezza 60 m, larghezza 30 m, profondità 8 m) per il conseguente trattamento biologico.
I processi biologici decompongono la sostanza organica secondo meccanismi analoghi a quelli di autodepurazione di un corpo d'acqua. La differenza consiste nel fatto che il trattamento avviene in bacini costruiti appositamente e con concentrazioni molto più elevate, per cui le trasformazioni avvengono con velocità e rendimenti maggiori.