Nel 2009 è stato attivato in fase di start up il nuovo impianto di sanificazione fanghi.
La sezione di sanificazione prevede l’utilizzo di un sistema di essiccamento di tipo indiretto per il fango disidratato meccanicamente. L’impianto, nelle sue parti essenziali, è composto da un modulo per l’essiccamento e dai sistemi di stoccaggio e di convogliamento del fango centrifugato e sanificato.
Il sistema indiretto di riscaldamento si attua mediante l’impiego di olio riscaldato dalla combustione del metano prelevato dalla rete distributrice.
L’impianto produce acqua proveniente dalla condensazione degli evaporati dal fango riscaldato e fango essiccato.
Il fango in uscita dalla sezione di filtrazione meccanica viene avviato ad un tamburo rotante (turbo essiccatore) dove è miscelato alle fiumane provenienti dall’impianto stesso e quindi riscaldato mediante olio diatermico con scambio indiretto.
Aumentando la temperatura, all’interno del tamburo, il fango si accumula sulle pareti, raggiungendo una concentrazione che nelle fasi di collaudo è risultata compresa fra l’80 ed il 90% di secco in uscita. Le fumane vengono quindi separate dalla sostanza secca mediante un ciclone ed un filtro a maniche, per essere ricircolate con il fango influente.
Il sanificatore opera totalmente a ciclo chiuso, utilizzando strumentazione per la rilevazione di temperatura, pressione e portata, che regola gli automatismi interni.
L’olio diatermico viene riscaldato mediante metano: sono previsti il reimpiego delle fiumane e i circuiti di recupero termico.
L’eliminazione dell’acqua ed i successivi shock termici a cui è sottoposto il fango contribuiscono alla eliminazione della flora batterica, offrendo un prodotto in uscita stabile ed idoneo a futuri utilizzi e recuperi.
All’uscita dal condensatore quella piccola parte delle fumane che non sono ricircolate, sono avviate, dopo demister (per la separazione delle gocce di vapore) al deodorizzatore della linea acque.
Per garantire maggiore elasticità di funzionamento sia i fanghi umidi che i fanghi secchi sono stoccati in un silos di carico.
Alla sommità del silo fanghi umidi, per mantenere una concentrazione di metano inferiore al 2%, secondo la normativa ATEX, è stato disposto un ricambio d’aria aggiuntivo; lo stesso è convogliato in un deodorizzatore a carboni attivi impregnati per una portata di circa 2.000 mc/h di aria trattata.
Il ricambio d’aria del capannone è attuato da un deodorizzatore a carboni attivi impregnati.
L’impianto di sanificazione consente quindi una riduzione dei volumi di materiale da trattare e il solido risultato dal processo si presta maggiormente all’impiego, rispetto al fango centrifugato; si passa infatti da un contenuto di acqua del 70% (fango centrifugato) ad un residuo di acqua del 20%.
L’ultimo degli interventi migliorativi, per eliminare gli inconvenienti riscontrati nelle fasi di collaudo, è la riconfigurazione del sistema di convogliamento dei fanghi dal silo fanghi secchi al cassone, da attuare mediante 2 coclee ed una lama di distribuzione rotante (l’intervento è ancora in corso).
A servizio della linea fanghi (con esclusione della sezione di filtrazione meccanica trattata dal deodorizzatore della linea acque) è operativo dal 1996 un deodorizzatore che elabora una portata di circa 7000 mc/h in uno scrubber orizzontale a 3 stadi.
Il processo è analogo a quello della linea acque: nel primo stadio vengono captate le sostanze acide mediante l’utilizzo di una soluzione di acqua e soda caustica; nel secondo stadio, in ambiente alcalino (soluzione di acqua, soda caustica e ipoclorito), vengono ossidate le sostanze odorigene; in entrambi gli stadi viene misurato in continuo il pH, nel secondo stadio viene misurato anche il potenziale Rhedox; in aggiunta, nel terzo stadio si effettua un lavaggio finale con acqua.