Le stazioni realizzano il collettamento dei liquami provenienti dalle fognature comunali (a gravità o in pressione) e il rilancio degli stessi all’impianto.
Poiché i Comuni serviti sono disposti in successione sulla costa e data la difficoltà di disporre di percorsi liberi per le tubazioni di adduzione, le stazioni sono state realizzate in serie su due tratte.
In conseguenza di ciò il depuratore di Savona dispone di 9 stazioni in serie da Varazze (stazione S1) a Savona (stazione S9) e di 6 stazioni di sollevamento da Noli (S15) a Quiliano (S11).
Schematicamente stazioni e condotte possono essere rappresentate così:
In virtù di questa disposizione un guasto su una stazione si ripercuote a catena su tutte le centrali di pompaggio a monte (per una trattazione più dettagliata si veda anche il Capitolo 7 - Situazioni di funzionamento non ordinario), senza considerare le numerose stazioni di sollevamento comunali (che sono però molto più piccole di quelle del depuratore); ciò comporta uno sforzo costante per garantire la continuità di funzionamento e margini molto ridotti per le riparazioni in seguito a guasti e rotture.
Ogni stazione è costituita da una vasca di pompaggio dimensionata con un volume sufficiente per ridurre gli avviamenti delle pompe, “polmonando” (compensando) la differenza fra la portata in ingresso e la portata pompata.
Al progredire del pompaggio verso il depuratore le stazioni, che oltre a pompare il liquame della fognatura comunale rilanciano anche quello dei sollevamenti precedenti, hanno capacità via via maggiori.
Ad una maggiore potenza installata delle pompe, che garantiscono una portata maggiore, fanno riscontro vasche sempre più imponenti ed opere elettromeccaniche dimensionate per flussi idraulici ed assorbimenti di potenza elettrica sempre più consistenti.
Le stazioni dispongono normalmente di 3 pompe, di cui una costituisce la riserva installata (tranne le stazioni S8 e S9, che in virtù della rilevante portata trattata, hanno 6 pompe ciascuna).
Un misuratore di livello ad ultrasuoni rileva ed invia i dati ad un sistema di gestione del funzionamento delle pompe. Per ulteriore sicurezza, in parallelo al segnale analogico esiste anche un indicatore di livello a galleggiante, tale da indicare l’alto livello in vasca, restituendo un segnale digitale che indica anch’esso una situazione anomala e pericolosa.
I segnali analogici (livello vasca, amperaggi delle pompe...) e digitali (scatti termici, sovratemperature, alto livello...) sono trasmessi, attraverso un modem ed una linea dedicata, al sistema di telecontrollo, che dialoga in continuo con tutte e 15 le stazioni.
Le stazioni dispongono tutte di condotta per lo scarico a mare di emergenza, che costituisce una valvola di sfogo per il sistema in caso di guasto.
Queste condotte sono in proprietà e gestione dei Comuni consorziati, i quali hanno autorizzato il Consorzio ad usarle nei casi di disservizio delle stazioni di sollevamento e/o dell’impianto di depurazione.
Le stazioni di sollevamento sono collocate in aree ristrette e spesso risultano contigue a zone abitate o ad aree frequentate (giardini, spiagge, ecc.); risulta pertanto necessario adottare criteri gestionali adeguati per contenere quanto più è possibile la emissione di odori molesti.
I criteri ad oggi adottati sono la sigillatura dei pozzetti delle stazioni e frequenti interventi di pulizia delle vasche e delle elettropompe. Questi interventi risultano non sufficienti per risolvere in maniera definitiva il problema; conseguentemente sono in fase di sperimentazione sistemi differenti di abbattimento che presentino garanzie di efficienza ed efficacia.
Sono stati previsti a bilancio interventi per il triennio 2003 – 2006, per verificare e applicare nuovi processi di deodorizzazione. Gli impianti pilota saranno realizzati a Noli sulla stazione S15, a Spotorno sulla S13 e a Vado sulla S10.